Fare gli psicologi fai da te va di moda ma è pericoloso. Il limite dell’arte di arrangiarsi.

Vera Longhena

L’auto-aiuto o self-help è diventato ormai una prassi di moda, anche quando riguarda il disagio psicologico. Frasi come “faccio lo psicologo di me stesso”, “sono anche io un po’ psicologo”, “psicologia fai da te”, sono all’ordine del giorno e stanno diventando sempre più pericolose, poiché alimentano falsi miti e idee inesatte circa il benessere psichico delle persone.

Tra libri e siti internet, sono molteplici le fonti cui ciascuno può rivolgersi per leggere illusorie istruzioni su come stare meglio emotivamente e psicologicamente, o, peggio, per auto farsi una diagnosi.

Recentemente l’Ansa ha dato spazio all’autore del libro “Contro il self-help. come resistere alla mania di migliorarsi”, S. Brinkmann, intervistandolo allo scopo di approfondire il nascente e crescente problema dell’auto-aiuto. Egli sottolinea come il self-help porti le persone all’illusione di poter controllare tutto e raggiungere felicità e benessere in pochi semplici passi, seguendo alla lettera delle generiche istruzioni, ipoteticamente valide per tutti. “Il self-help è come una droga -scrive Brinkmann- compriamo un libro di auto-aiuto che dà l’illusione momentanea di funzionare, ma poi ce ne serve un altro e poi ancora, come accade a un tossicodipendente”.

Entrando in questo meccanismo, una persona crede di potersi auto-migliorare come se potesse controllare tutti i suoi stati d’animo e come se la felicità fosse una scelta deliberata e dipendesse esclusivamente da se stessa. A poco, a poco, messo a confronto con i propri limiti, l’individuo è sottoposto a una delusione di cui si colpevolizzerà e può essere esposto a conseguenze, quali senso di inadeguatezza, sconforto, o persino depressione.

Qualora si stia attraversando un periodo difficile o si senta il bisogno di migliorare alcuni aspetti di sè, è bene farsi sostenere e aiutare da un professionista che possa accompagnare nel percorso personale. Un libro di auto-aiuto può essere utile, solo se affiancato a un lavoro psicologico personalizzato, attento agli aspetti emotivi più inconsci e volto anche all’accettazione dei propri limiti, oltre che al superamento degli stessi, negli ambiti in cui si dimostrerà possibile.

 

 

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