Dilaga il narcisismo? Narcisista covert e narcisista overt.

Vera Longhena

Narciso è un personaggio dei miti classici greci che disdegna l’amore di chiunque e, innamorato unicamente di se stesso, per guardare il suo riflesso cade nel lago e muore. Le premesse non sono positive, anzi sembra proprio che ci portino ad accostare al termine “narcisismo” l’incapacità di accettare le altrui forme d’amore, concentrandosi solamente su di sé.

Cerchiamo di spiegare meglio questo concetto per fare chiarezza tra fase narcisistica dell’essere umano e narcisismo patologico, che stando ai dati delle ricerche sociologiche, sembra essere addirittura un disturbo dilagante ai nostri giorni.

A parlare di narcisismo fu Sigmund Freud, che però, non lo riteneva affatto patologico, bensì una normale fase dello sviluppo psicosessuale del bambino; patologica sarebbe stata piuttosto una fissazione dell’individuo a questa fase.

Fu parecchio tempo dopo Otto Kernberg a dare una definizione di narcisismo come di una psicopatologia in cui la persona si caratterizza per una percezione iper-grandiosa di se stessa; questa tendenza deriverebbe da un’infanzia in cui si sono ricevute poche cure genitoriali affettuose o in cui i genitori hanno perpetrato una condotta passivo aggressiva nei confronti del figlio. Allora i bambini attuano il narcisismo come difesa della propria autostima fragile: gonfiano il sè, si auto-idealizzano e dirigono le valutazioni negative solo verso gli altri, proteggendo la propria immagine.

Molti autori in ambito della psicoanalisi e della psichiatria hanno provato a classificare il narcisismo in due tipologie, vediamo di seguito le prevalenti:

  • Gabbard ha distinto il “narcisista ipervigile” dal “narcisista inconsapevole“: il primo è molto influenzato e attento al giudizio altrui e lo teme; il secondo non si rende conto del proprio atteggiamento, è egocentrico, richiama l’attenzione di tutti, ma il giudizio degli altri non lo tange.
  • Ronningstam ha individuato “narcisista arrogante” e “narcisista timido”, l’uno crede di essere superiore e, quindi,  si mostra poco empatico e molto invidioso; mentre il secondo si vergogna delle proprie ambizioni ed evita in misura preventiva le relazioni sociali per paura di essere allontanato.
  • Wink ha descritto due tipi di narcisismo l’ “overt” e il “covert“, molto usati, se non abusati, per descrivere le personalità di uomini violenti in famiglia o protagonisti di relazioni amorose patologiche con tendenze manipolatorie. Il narciso overt ha una elevata autostima e una bassa tolleranza alle critiche. Presenta un comportamento sicuro o svalutante e un livello ridotto di ansia nelle relazioni sociali. Mostra, inoltre, un evidente distacco emotivo e denigra le relazioni affettive fino ad evitarle perché potrebbero minare l’idea idealizzata che ha di sè. Le caratteristiche principali del narcisismo overt sono: atteggiamento sprezzante e superiore, ossessione per il successo, necessità di dominare o comandare, mancanza di empatia, relazioni sociali superficiali e aride.
    Il narcisismo covert, invece, è l’altra faccia della medaglia, ma che sfocia nello stesso risultato: sensibile alle critiche, rimugina costantemente e mostra scarsa autostima. Lo stile relazionale è impaurito, con  ansia costante, a cui segue evitamento delle relazioni. Il narcisista covert in età adulta mostrerà un attaccamento ansioso, dovuto alla costante paura del rifiuto e dell’abbandono. Il covert nasconde i propri vissuti di grandiosità sotto una timidezza, una modestia e un ipercriticismo rivolto a chi lo circonda.
    Entrambe le forme di narcisismo, quindi, manifestano la grandiosità attraverso diverse modalità. Gli overt sono grandiosi e arroganti per mascherare l’insicurezza e la depressione. Al contrario, i covert sono insicuri e timidi per nascondere il nucleo grandioso del sè. Il narcisista overt ha spesso pensieri di superiorità, autosufficienza e controllo sugli altri, mentre il narcisista covert prova, di prevalenza, emozioni come la rabbia e la vergogna.

Queste classificazioni ci fanno comprendere come l’immagine del narcisista egocentrico, che si sente e si fa grande in mezzo al gruppo, non è esaustiva. Le persone che soffrono di questo disturbo psicologico e hanno una simile struttura di personalità, nascondono vuoti affettivi e mancanze relazionali; i narcisismi sono come cerotti a coprire ferite. Per questo motivo un percorso psicoterapico volto a far emergere i tratti sottostanti per affrontarli ed elaborarli, liberando la persona dall’onere di doversi sempre nascondere, permette di curare la ferita e aprirsi a un nuovo modo e a una nuova rete relazionali.

 

 

CONTATTACI

Contattaci per qualsiasi informazione, risponderemo il prima possibile.